Il nuovo CNF è già a rischio ricorso. Mirella Casiello su Italia Oggi
.05 Mar

Il nuovo CNF è già a rischio ricorso. Mirella Casiello su Italia Oggi

Ringraziamo Italia Oggi e pubblichiamo l’articolo uscito il 5.3.2019

Il nuovo Consiglio nazionale forense ha i piedi d’argilla. Questo a causa dei troppi mandati consecutivi svolti da dieci componenti del Cnf per il quadriennio 2019-2022. 
Sono già pronti, infatti, una serie di ricorsi che saranno presentati al momento della proclamazione, sulla scia della sentenza delle Sezioni unite 32781/2018.
La sentenza in questione è intervenuta sui criteri di eleggibilità degli avvocati candidati ai consigli dei vari ordini locali; l’analisi parte dall’articolo 28, comma 5, dell’ordinamento forense (legge 247/2012) che stabilisce come i consiglieri non possano essere eletti per più di due mandati. 

La disposizione è stata, poi, sostituita dall’articolo 3, comma 3, della legge 113/2017 (cosiddetta legge Falanga) che dispone: «I consiglieri non possono essere eletti per più di due mandati consecutivi». Su queste basi, l’avvocato Antonino Maria Cremona presentava ricorso contro la proclamazione di alcuni degli eletti del Coa di Agrigento; ricorso prima rigettato dal Cnf e poi, invece, accolto dalla Cassazione che, nella sentenza, ha enunciato il seguente principio di diritto: «in tema di elezioni dei Consigli degli ordini circondariali forensi, la disposizione dell’art. 3, comma 3, secondo periodo, della legge 12 luglio 2017, n. 113, in base alla quale i consiglieri non possono essere eletti per più di due mandati consecutivi, si intende riferita anche ai mandati espletati anche solo in parte prima della sua entrata in vigore».

La questione è arrivata sul tavolo del governo, che ha prima approvato un decreto (dl 2/2019) e poi inserito nella legge semplificazioni (legge 12/2019) una disposizione identica al principio enunciato dalle sezioni unite. La Cassazione ha rimandato la decisione al Cnf che, la scorsa settimana, ha sospeso il giudizio per chiedere il parere alla Corte costituzionale sulla legittimità non solo della sentenza della Cassazione e dei successivi interventi governativi, ma anche della disposizione sul limite di mandati (art.3, comma 3, legge 113/2017).

La sentenza, come detto, fa specifico riferimento alle elezioni dei Coa, visto il ricorso presentato contro le elezioni ad Agrigento. Una disposizione identica, però, è prevista nell’ordinamento forense anche per il Cnf; infatti, l’articolo 34 afferma che i suoi componenti non possono essere eletti consecutivamente più di due volte nel rispetto dell’equilibrio tra i generi. La scorsa settimana, il Cnf ha reso noto i nomi degli eletti del nuovo Consiglio, così come comunicati dalla commissione ministeriale preposta; tra questi, dieci presentano problemi di eleggibilità secondo l’articolo 34 della legge 247/2012. Per far valere questi regimi, però, sarà necessario un nuovo caso Agrigento. Alcuni avvocati sono già pronti.

È il caso, ad esempio, di Mirella Casiello, già presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura, che ha terminato il ricorso avverso la elezione dei componenti del Cnf che si trovano nelle condizioni di ineleggibilità previste dalla legge professionale.

«Numerosi avvocati aderiranno alla iniziativa per riportare il rispetto delle regole nelle Istituzioni forensi. È evidente che il principio di diritto sancito dalle Ssuu 32781/18 è immediatamente applicabile anche al Cnf. Del resto, la Cassazione, già nel maggio 2018, si è già espressa in tal senso in merito al Consiglio nazionale dei commercialisti» è il commento dell’avvocato Casiello.

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