.11 Gen

Se fossimo francesi…

(di Mirella Casiello) C’è stato il tempo in cui gli Avvocati erano la classe dirigente del Paese, baluardi dei Diritti e promotori di idee progressiste. Oggi, Travaglio, Davigo e i giustizialisti (ovviamente solo per le vite altrui) inquinano il dibattito politico e gli Avvocati restano sullo sfondo, una massa di 240.000 alla affannosa ricerca di stabilità (personale) e di credibilità nei confronti dei cittadini.
Il tempo dei Padri nobili della Professione appare ormai terminato:  laddove latita l’etica manca il rispetto delle regole e ci si muove per interessi personalissimi, senza reale prospettiva di miglioramento per la categoria e il Paese.
Tutti tacciono! Anche coloro che potrebbero legittimamente puntare il dito contro chi sta violando ogni tipo di norma, esponendo l’intera categoria alla mattanza che ne farà la Magistratura. La consegna è quella del silenzio, della omologazione.
Manca il coraggio, manca una visione, manca la capacità di dire “No”, “non mi omologo”,  per me non è così! per me è NO !
Ma il coraggio non sta mancando ai Colleghi francesi, che stanno facendo roteare le loro toghe per dire no ad una riforma che reputano iniqua. Se fossimo francesi le toghe sarebbero levate ovunque per denunciare la deriva illiberale di questo Governo.
Se fossimo francesi le nostre rappresentanze non si chiuderebbero in conciliaboli con chi viola la Legge che si è dato.
Se fossimo francesi, non avremmo tollerato il silenzio imposto sul processo penale all’ultimo congresso
Se fossimo francesi non avremmo applaudito coloro che stanno procedendo alla demolizione delle garanzie
….No, evidentemente non siamo francesi, siamo tornati quelli dell’8 settembre. Quelli del si salvi chi può. 

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